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PER MANI - DIARIO EROTICO

Uno spettacolo di Mauro Piombo

con Gilda Rinaldi Bertanza, Mauro Piombo

Luci e audio Nicola Rosboch

Post produzione audio Andrea Lesmo
Assistente Matilde Terazzi

Elementi di scena Marco Ferrero

Foto di scena Stefano Roggero
Organizzazione/Promozione Marco Bandiera (Roma)

Produzione Santibriganti Teatro 

Lo spettacolo è per un pubblico adulto

Nuova produzione 2023

L’ultima volta che mi sono svegliato ero morto. Me ne sono accorto subito, perché ero duro. Duro ma non ancora freddo [..]

Non restava che aspettare che il sangue ancora tumultuoso cessasse di darmi calore. Con pazienza e fiducia diventerò anche freddo.

Sotto le palpebre, in un diario dalle pagine mischiate, i sensi di un uomo e di una giovane donna che sembra essere per Lui uno specchio, un riflesso dell’anima, l’ultimo fremito.

In un luogo sospeso, di pace e pericolo, un’isola della mente Lei abita il sogno di Lui, e con Lui si aggroviglia negli sguardi, nelle parole, nei colori del desiderio.

In dodici giornate, un caleidoscopio: schegge di un’unica storia; diarioerotico non è una sola storia, ma tante, come molteplici sono le nostre visioni: la paura, il piacere, il perdersi, il morire e rinascere.

Un gioco, serio e rischioso, non sempre sarà la stessa forma: è acqua, aria, fiamma; come i sogni, la spuma del mare, una coppa di vino.
Uno spettacolo surreale e profondamente umano, epico, crudele e ammaliante, prende agli occhi, ai sensi dello spettatore.

Il linguaggio è l’astrazione poetica, la crudezza delle parole e la forza e l’evanescenza dei gesti e delle immagini.

Sensuale, da vedere, da toccare.

SINOSSI

La messinscena è il sogno: la proiezione di Lui (il protagonista), la visione, unica sua culla di serenità, consolazione e turbamento, cercando il fremito di un desiderio nascosto nell’anima.
Lei è la giovane donna - lo sguardo che abita il sogno, prigioniera e complice nella sua testa – che si fa persona di carne e voce creata da Lui stesso; è regina di quel mondo che in lui si rinnova, alito e strazio di vita, che in un attimo può dissolversi.

E’ donna che confonde le volontà, bambina e spudorata, madre, figlia e compagna di giochi, in un gioco senza fiato in carne ed ossa.
Loro due solamente, riflessi negli occhi, Lui aria, nebbia, feto, Lei mare, spuma, acqua amniotica.
Lui è prigioniero del suo stesso creato, Lei, dapprima burattina, sarà burattinaia che lo accompagna, tra le molteplici visioni, lentamente, all’ultimo sogno ‘quando sarà il tempo di andare’.

Nel finale un affetto struggente li vede insieme, il viaggio si conclude, e il saluto mette pace alla paura, è puro adesso l’addio.
Il desiderio resta, nelle mani, in tutte le mani. Impronte dei sogni.

Un’altalena, un grande cavallo a dondolo, tre torri metalliche, abiti dai colori accesi, un microfono su asta, una cassa acustica centrale, una poltrona di stoffa damascata, un vecchio carrello deambulatore, il burattino del Re e uno specchio abitano la scena.

EROS E THANATOS

[..L'erotismo non è solo celebrazione della vita, ma anche un addestramento al morire, una danza perpetua tra l’impulso a fondersi e quello a dissolversi. La carne ama proprio perché sa che finirà ..]

Eros è il mistero che dà conoscenza e dissoluzione, il viaggio dell’anima per tornare divina, il desiderio che resta vivido, indomabile fino sulla soglia della vita.

PerMani parla di erotismo, paura, gioia e maledizione, e del tempo che non scalfisce il bisogno di amare.

MADONNA di Edvard Munch

E’ nuda, sinuosa, estatica; emerge dal fondo nero, un nero abisso che ingoia e rigurgita. Squarci colorati vibranti, carnali, i rossi di terra, sangue e ruggine : l’amore, il desiderio, la paura, la morte.

Purezza della spiritualità e la forza del desiderio.

Un confine che parla di vita o di memoria, genesi o addio.

Ringraziamenti : Angelo Tronca per aver visto l’idea e suggerito un titolo. Fabio Bisogni per aver scritto un racconto per i personaggi dello spettacolo: poesia e fonte di spirazione; Alfonso Cipolla per aver messo a disposizione un burattino della collezione del Museo dei Beni Marionettistici e il Teatro Popolare; a Francesco Bigi, autore e sceneggiatore, per le visioni critiche alla drammaturgia. Un ringraziamento speciale a Isabella Romanelli per la residenza artistica accolta a Campo Caruso – Corigliano Calabro in Sila. Donatella Degrandi per i primi studi sugli abiti e oggetti di scena.
All’amico Stefano Roggero per gli scatti e l’ospitalità negli spazi del suo studio fotografico. Ed infine, alle attrici Elisa Gandolfi e Ludovica Aprile per la collaborazione alla ideazione del progetto di messa di scena.

Dedico lo spettacolo a Roberto prof. Tessari, eccelso studioso di teatro, amico e complice visionario, per i consigli e il suo incoraggiamento

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